Scomparso Antonio Barbiero

Continuano senza sosta le ricerche di Antonio Barbiero, 66enne imprenditore di Caiazzo, località campana in provincia di Caserta. L’uomo titolare di un supermercato sito nella piccola cittadina casertana, è scomparso dallo scorso venerdì. Anche il sindaco Stefano Giaquinto ha pubblicato un post sui social per sollecitare chiunque abbia notizie a riportarle alle autorità.

Scomparso Antonio Barbiero

Stiamo cercando, Antonio Barbiero anni 66. È scomparso da ieri sera intorno alle 23.00 con la sua auto un fuoristrada Mitsubishi di colore blue. Indossava una camicia beige, pantaloni grigio, maglioncino blu e giubbotto scuro“, questo l’appello del primo cittadino che risponde all’allarme fatto scattare dalla famiglia Barbiero e che ha scosso l’intera comunità di Caiazzo.

Scomparso Antonio Barbiero: le parole del figlio Elio

Elio Barbiero, figlio di Antonio, non ha dubbi e a Il Rinascimento ha dichiarato: “Mio padre appena è venuto a sapere della sentenza è sparito. La decisione dei giudici è stata un colpo al cuore. Una vicenda che si è rivelata un corto circuito giudiziario e burocratico che ci sta stritolando. Mio padre ha dato tutto per il proprio lavoro, per la propria famiglia, fatto investimenti importanti. Come deve sentirsi un genitore, quando a causa della cattiveria altrui vede che gli stanno portando via tutto? Quando vede cacciare via i propri figli, i propri nipoti“.

Questa storia ci sta togliendo tutto. – ha spiegato Elio BarbieroHa vanificato gli sforzi e i sacrifici di un’intera famiglia. Sta distruggendo il nostro lavoro e ci sta consumando da un punto di vista emotivo e psicologico. Anche se un giorno dovessimo avere ragione, conoscendo i tempi della giustizia italiana, a che servirebbe? Proviamo un senso di impotenza devastante mentre chi opera una concorrenza sleale pare che abbia anche il sostegno della legge“.

Scomparso Antonio Barbiero: la vicenda giudiziaria

Facciamo un passo indietro e cerchiamo di spiegare quale siano i fatti che avrebbero caratterizzato l’intera storia. La moglie del signor Barbiero, la signora Fazzone, ha acquistato nel 2002 un immobile tramite asta giudiziaria. Nel locale la famiglia BarbieroFazzone ha investito ingenti capitali per ristrutturalo e adibirlo a esercizio commerciale (un supermercato appunto). Questo ha scatenato la reazione della concorrenza. Quella di un altro commerciante di Caiazzo.

Quest’ultimo ha denunciato la signora Fazzone perché a suo modo di vedere i lavori si sarebbero rivelati un abuso, in quanto il negozio in questione non era autorizzato per essere usato come uno spazio per fini commerciali. Dopo diverse peripezie all’interno dei palazzi di giustizia, il Consiglio di Stato ha dichiarato nel 2018 l’immobile ‘illegittimo’.

Il motivo? L’annullamento dei titoli edilizi risalenti al 1979, ben 40 anni prima che la struttura fosse acquistata dalla signora Fazzone tramite asta giudiziaria. Inutili le dimostranze della famiglia Barbiero – Fazzone, che non erano a conoscenza dei fatti. E il tribunale ha confermato proprio in questi giorni tale sentenza. Non è escluso che la decisione dei giudici si possa essere rivelata un trauma per Antonio Barbiero.

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