“Gli Stati Uniti non potrebbero chiedere un miglior partner con cui lavorare”, così ha esordito Joe Biden rendendo omaggio in francese ai principi di ‘liberté, égalité, fraternité’ mentre con la first lady Jill accoglieva i Macron nel South Lawn in pompa magna, tra 21 colpi di cannone, gli inni nazionali e la fanfara.

“Il nostro destino comune è rispondere insieme alle sfide globali”, gli ha risposto Macron. “Le nostre due nazioni sono sorelle nella loro lotta per la libertà”, ha ribattuto Biden, sottolineando come il conflitto in Ucraina renda necessario che Stati Uniti e Francia “ritornino compagni d’armi”.

Dopo i saluti di rito i due leader si sono chiusi nello studio Ovale per oltre tre ore discutendo tutti i dossier più spinosi trovando un’intesa su quelli dove c’erano più tensioni. Al termine della riunione è stato diramato un lunghissimo comunicato congiunto che fissa le posizioni comuni, a partire dalla Russia, con l’impegno a garantire aiuti a Kiev “finché necessario” senza imporre la pace e a perseguire i crimini di guerra di Mosca.

Il leader francese, forse anche in vista di una conferenza internazionale a Parigi il 13 dicembre per raccogliere aiuti per Kiev, continua a tenere aperta la porta a Putin, con cui ha annunciato di voler parlare nei prossimi giorni, convinto che “un negoziato sia ancora possibile”. Di un altro pensiero Biden, che ha ribadito in conferenza stampa di essere “pronto a parlare con Putin se mostra segnali di volere cessare la guerra“, pur precisando che “finora non lo ha fatto”.

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