Le parole di Draghi

L’Aula del Senato ha detto si’ alla fiducia posta dal Governo al decreto legge con misure per fronteggiare la crisi ucraina, nel testo gia’ approvato dalla Camera. Viene cosi’ dato disco verde definitivo al provvedimento. Il si’ e’ arrivato con 214 voti a favore, 35 contrari e nessun astenuto. Ha espresso dichiarazione di voto contraria alla fiducia il gruppo di FdI. Il presidente della commissione Esteri Vito Petrocelli (M5S), ha espresso voto contrario.  I senatori presenti e votanti sono stati 249. Il dibattito a Palazzo Madama si e’ acceso non sul testo del decreto ma sul tema dell’aumento al 2% del Pil delle spese militari. Dopo un ordine del giorno approvato a larga maggioranza alla Camera, un analogo Odg presentato nelle commissioni Esteri e Difesa del Senato ha scatenato un duro braccio di ferro tra il Governo, che lo ha accolto, e M5S contrario (in particolare la contrarieta’ riguarda una eventuale fissazione del termine al 2024). La soluzione individuata per non riproporre in Aula lo scontro e’ stata di portare all’Assemblea il provvedimento non concluso dalle Commissioni e quindi senza relatore e non esaminare cosi’ emendamenti e ordini del giorno. Il decreto legge prevede la partecipazione, fino al 30 settembre 2022, di personale militare italiano alle iniziative della Nato per l’impiego della forza ad elevata prontezza, denominata Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), e fino al 31 dicembre 2022 la prosecuzione della partecipazione di personale militare al potenziamento di una serie di dispositivi della Nato. Viene tra l’altro prevista la possibilita’ di adozione da parte del ministro della Transizione ecologica di misure preventive per assicurare la sicurezza del sistema nazionale del gas naturale. Sono quindi previste misure a favore di imprese che esportano o hanno filiali o partecipate in Ucraina, Federazione Russa o Bielorussia.

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