Le forze armate russe hanno accettato di sospendere le ostilità in diverse zone dell’Ucraina per 12 ore a partire dalle otto della mattina italiane, al fine di garantire
l’operatività di sei corridoi umanitari per l’evacuazione di
civili. A renderlo noto è stata la vice primo ministro di Kiev,
Iryna Vereshchuk, a due settimane esatte dall’inizio
dell’offensiva militare russa nel Paese. L’informazione è stata
confermata anche dai media russi. Tra i percorsi previsti per assicurare l’uscita dei civili
dalle città colpite dal conflitto ce n’è uno che parte da Sumy,
teatro di intensi bombardamenti negli ultimi giorni, situata a
soli 40 chilometri dal confine russo, e arriva a Poltava, circa
150 chilometri a sud-ovest. Nella città dell’Ucraina orientale
risiedevano migliaia di studenti stranieri, iscritti
all’università locale. Centinaia di questi giovani, per lo più
cittadini indiani, sono già stati trasferiti a Poltava ieri a
bordo di 22 pullman, come reso noto dal capo dell’ufficio del
presidente ucraino, Kyrylo Tymoshenko, e confermato all’agenzia
Dire da uno studente che era rimasto bloccato in città.
Tra i corridoi umanitari previsti anche uno da Mariupol, porto
sul Mar d’Azov pure colpito da combattimenti negli ultimi giorni,
e Zaporizhzhia, distante circa 200 chilometri in direzione
nord-ovest, sede della più grande centrale nucleare d’Europa pure
teatro di scontri la settimana scorsa. Sono anche previsti dei
percorsi per portare nella capitale Kiev gli abitanti dei
sobborghi maggiormente colpiti dai combattimenti.
A comunicare l’iniziale tenuta della tregua è stato il sindaco
della città meridionale di Enerhodar, Dmytro Orlov, che ha
affermato che l’alt ai combattimenti è “in vigore”. Anche nel
caso dei cittadini di Enerhodar la destinazione prevista è
Zaporizhzhia. Orlov ha fatto sapere che è anche atteso l’ingresso
in città di carichi di aiuti umanitari.

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