Scuola: riapertura scuola materna
Riapertura Scuole , Scuola Materna di Via Brunacci, triage anti covid, commesse misurano la temperatura e disinfettano le scarpine dei bambini all ingresso, 07 settembre 2020, ANSA / PAOLO SALMOIRAGO

Il governo tira dritto sulla scuola e prevede il ritorno in classe per lunedì 10 gennaio. Ma in Campania il governatore Vincenzo De Luca continua a rimanere fermo sulle sue posizioni: “Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola”, ha detto in una nota.

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi prende tempo sulla proposta delle Regioni di cambiare il protocollo per alleggerire le quarantene degli studenti “Sarà una decisione collegiale del governo”. L’ipotesi è di evitare il tampone immediato per tutti i compagni nel caso di scoperta di un positivo in classe, mandando in Dad, solo al secondo caso di contagio, i non vaccinati e mantenendo in presenza e in autosorveglianza i vaccinati con mascherina Ffp2.

Aspettando la decisione che verrà presa al Consiglio dei ministri di mercoledì 5 su indicazione degli esperti del Comitato tecnico scientifico, la proposta è diventata un caso politico. Lega e M5S fanno fronte comune e protestano contro la “discriminazione degli studenti non vaccinati”, dall’altra parte si trovano i presidenti di regione, come Vincenzo De Luca, che evocano il ritorno in Dad per tutti come lo scorso anno.

“In relazione alla riapertura delle scuole, sento circolare l’ipotesi di tenere a casa i bambini non vaccinati. Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile – ha detto De Luca – Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre”.

“Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi – continua la nota del Governatore della Campania – mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20/30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio – che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta – e di sviluppare, in questi giorni, la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”.

“Non sarebbe di certo una misura ideale – conclude de Luca – ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”.

 

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