Le immagini di decine di cadaveri nelle fosse comuni o sparpagliati per le strade intorno alla capitale ucraina dopo il ritiro russo scioccano il mondo occidentale. Al 40esimo giorno di conflitto e mentre si intensifica l’offensiva russa nel sud del paese con la città di Mykolaiv colpita nella prima mattina da alcuni missili lanciati dall’esercito russo, l’orrore della guerra mostra il suo volto più crudo con il massacro dei civili compiuto a Bucha, da dove emergono centinaia di cadaveri.

Per Kiev è genocidio, mentre Mosca nega, affermando che si tratta di una provocazione degli ucraini per bloccare i negoziati. Draghi afferma che “la Russia dovrà render conto di quanto accaduto”. L’Onu parla di possibili crimini di guerra. Le notizie di esecuzioni sommarie lasciano gli occidentali inorriditi che rilanciano l’ipotesi di nuove e più incisive sanzioni anche energetiche contro la Russia di Putin, mentre aumenta il pressing per un’inchiesta indipendente.

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