A poco meno di una settimana dalla tragedia che ha colpito Ischia, il Consiglio dei Ministri ha varato un nuovo decreto con il quale stanzia ulteriori misure – che vanno ad aggiungersi ai 2 miliardi messi in campo subito dopo l’alluvione – per far fronte all’emergenza che ha devastato l’isola.

Palazzo Chigi ha stanziato ulteriori 10 milioni e bloccato per i cittadini di Casamicciola e Lacco Ameno i versamenti tributari, le cartelle esattoriali e i contributi e termini per gli adempimenti fino a giugno 2023. Sospesi fino alla fine dell’anno anche i termini processuali, rinviate a dopo il 31 dicembre le udienze dei procedimenti civili e penali pendenti. Posticipato alla fine del prossimo anno, infine, il termine per lo smantellamento dei tribunali distaccati.

La situazione a Ischia è molto problematica, ad oggi sull’isola si contano oltre un migliaio di edifici interessati dalle frane, con una cinquantina di stabili inagibili e altrettanti a rischio. Una situazione al limite che è stata analizzata questa mattina dallo stesso ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, nella sua informativa urgente al Parlamento. Nel suo intervento, l’ex governatore siciliano non ha potuto fare a meno di toccare anche la questione dell’abusivismo edilizio, “un tema – ha detto – che non può più essere eluso”.

Davanti alle Camere, il ministro Musumeci ha tracciato un bilancio di quanto accaduto, snocciolando i numeri della tragedia, dagli edifici interessati alle trecento persone sfollate. Ma ha parlato anche del tema che più di ogni altro è al centro del suo programma da ministro, quello della prevenzione. “Lo strumento di previsione che dice quale è il territorio più vulnerabile e quale rischio potrebbe determinarsi si chiama piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico – le sue parole -. E’ stato avviato nel 2016 presso il ministero dell’Ambiente ma da allora la commissione per l’autorizzazione non ha dato il proprio parere definitivo. Il paradosso è che quando il piano sarà varato di fatto sarà già superato”. Il ministro ha chiesto una “semplificazione normativa”, ma anche una “sede centrale unica di conoscenza per il coordinamento e il monitoraggio degli interventi”. Sul tema dell’abusivismo, dietro al quale – come ha ricordato lo stesso Musumeci – si nasconde spesso la criminalità organizzata, l’idea del governo sarebbe quella di affidare ai prefetti, o al genio militare, l’abbattimento dei manufatti abusivi, ‘sollevando’ così i sindaci da tale responsabilità. A chiedere un “totale cambio di marcia” è l’Alleanza Verdi-Sinistra che ha chiesto una “assunzione di responsabilità” della politica per scelte “di saccheggio del territorio” in un “Paese come il nostro che poggia su piedi di argilla”.

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