Intervista a Highsnob e Hu

Highsnob e Hu, nomi d’arte di Michele Matera e Federica Ferracuti, sono due talenti della nuova generazione musicale che si presentano per la prima volta al Festival di Sanremo 2022 con il brano Abbi cura di te. Parole profonde, citazioni preziose, che raccontano la fine di un amore e della consapevolezza che ne deriva. Highsnob è considerato come uno dei migliori rapper della scena contemporanea attivo da oltre 5 anni con un percorso alle spalle di crescente maturazione che ha contribuito alla sua definizione artistica. Grazie ad un sound magnetico ed incalzante che cattura sin dalle prime note, le sue produzioni sono ricche di suggestioni musicali fuse perfettamente con sonorità rap, trap, elettroniche e melodie vocali, in un mix inedito di elementi diversi che ben rispecchiano la sua identità artistica; dal jazz al funky, fino ad elementi di future bass e trap.

Hu, inizia a studiare musica all’età di 12 anni, partendo dagli studi di chitarra jazz e dalle tecniche di improvvisazione. Durante gli anni successivi, si approccia allo studio del pianoforte, del basso e del violoncello per poi abbracciare il mondo della musica elettronica e della produzione. È tra le pochissime donne nel mondo della musica che canta, scrive, suona e produce le sue canzoni. A seguito di esperienze come turnista e diversi concerti in giro per l’Italia, nel 2016 dà il via al suo progetto artistico.

Il brano “Abbi cura di te”, nato e scritto da Highsnob ha trovato il suo perfetto equilibrio completandosi nell’emozionante incontro con HU, diventando così un vero e proprio singolo che sarà co – distribuito da Believe Artist Services e Warner Music Italy.

Intervista a Highsnob e Hu

Hu come è nata la vostra coppia artistica?
Non è scontato che siamo a Sanremo. Siamo due artisti indipendenti, non ci siamo incontrati fino a pochi mesi fa. Io vengo dall’elettronica, dal jazz e sono curiosa. Mike ha la mia stessa anima. Mi ha scritto quando feci Sanremo Giovani nel 2021 con l’augurio di trovarci. La prima volta è stato a casa sua lavorando su una canzone, poi ad agosto mi arriva la prima bozza di Abbi Cura di te e per me è stata un terremoto: già dalle prime note, col riff di chitarra, ho capito che era giusto. Nessuno ci aveva dato speranza e invece siamo in gara.

Highsnob hai scritto il brano. Che ci dici del suo significato?
Abbi cura di te è un brano intriso di autentica verità che ci induce a riflettere sulle sensazioni e i sentimenti che ruotano intorno alla fine di una relazione. Il testo nella sua genuina semplicità esalta la condizione dolorosa dell’abbandono, situazione costellata da ferite spesso incolmabili delle reciproche parti coinvolte. Nonostante il lutto e la sofferenza per la chiusura di una storia sia innata, nel brano rivolgiamo alla persona che stiamo per lasciare l’augurio che il suo viaggio possa continuare nel migliore dei modi, invitandola ad avere cura di sé ovunque sarà. Si parla non tanto della fine di una storia in sé, ma della consapevolezza che ne deriva, con l’augurio di bene universale.

Duetto e canzone è stato creato ad hoc per Sanremo Highsnob?
Sia chiaro non c’è furbizia, o meglio scrivo pensando a chi mi rivolgo, intendo che non c’è una malizia sanremese, altrimenti non avrei inserito né Shibari né Oloferne: vado una volta l’anno a vedere quello che è esposto agli Uffizi di Artemisia Gentileschi. Non è sfoggio di cultura, sono interessato a quello che avviene nel mondo. Un esempio: In questo gioco quando hai vinto hai perso è nella strofa di Federica ed era una frase di mio nonno.

Per quanto riguarda la cover Hu cosa ci puoi anticipare?
Abbiamo scelto “Mi sono innamorato di te” (Luigi Tenco) con MrRain e la faremo senza out of tune. Sanremo non serve a elogiare quello che già sei, ma per metterti a nudo. Sarà una cover difficile e inaspettata. Non aggiungo altro.

Che emozioni e paure hai di calcare il palco dell’Ariston Highsnob?
C’è chi sa quanto ero testa calda e cosa ho osato nella vita, ho fatto un mucchio di cose pazze, sono stato l’unico nudo su un palco davanti a 12mila persone. Nel 2017 se fossi andato all’Ariston avrei potuto fare qualunque cosa, l’insicurezza mi ha spinto a fare pazzie. Un anno di stop è stato utile per migliorarmi e ora vado a Sanremo tranquillo e senza paura. Ho sempre pensato che ci sarei arrivato ma al momento giusto. Stavolta c’era la giusta energia.

a cura di P.T.

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