“Questo G7 è stato veramente un successo, i nostri Paesi hanno riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina e le sue conseguenze”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa a Elmau alla fine del G7.

“Abbiamo riaffermato il nostro impegno sul fronte delle sanzioni, che è essenziale per riportare la Russia al tavolo dei negoziati”. “Il G7 è pronto a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario”, ha detto ancora Draghi.

“Il segretario generale” dell’Onu Guterres “a proposito del piano” per il grano “ha usato le parole “siamo oramai vicini al momento della verità” per capire se Ucraina e Russia vorranno sottoscrivere un accordo che permetterà al grano di uscire dai porti. La situazione va sbloccata in tempi rapidi per immagazzinare il nuovo raccolto”.

“Tutti i leader concordano sulla necessità di limitare i finanziamenti a Putin – ha detto il premier -, ma anche di rimuovere la cause dell’inflazione. Abbiamo dato mandato con urgenza ai ministri su come applicare un price cap sul gas e sul petrolio. L’Ue accelererà il suo lavoro sul tetto al prezzo del gas, una decisione che accogliamo con favore”.
“Quanto alla presenza del presidente Putin al G20, il presidente indonesiano lo esclude, è stato categorico, non verrà. Potrà succedere un intervento da remoto, vedremo…”, ha spiegato Draghi.

Poi ancora: “Ci si augura” un risultato sul price cap al gas prima di ottobre. “È importante che la discussione sia solida – ha spiegato -, su base razionale e non solo psicologica. Questo non vuol dire che la psicologia non sia razionale…”. “Per ora è difficile capire cosa farà la Russia col gas, andiamo avanti cercando di prepararci, aumentando gli stock e gli investimenti nelle rinnovabili e anche gli investimenti di lungo periodo nelle rinnovabili nei Paesi in via di sviluppo”.

“Dal vertice Nato ci aspettiamo la riaffermazione di questo senso di unità e fermezza del G7 e poi probabilmente un ampliamento della Nato alla Svezia e alla Finlandia – ha aggiunto Draghi -. Gli effetti di questa guerra sono imprevedibili, ci ritroviamo con una Ue più unita, una Nato più unita e probabilmente più grande”: i Paesi “cercano protezione e riarmamento. Le cose non sono andate come avrebbe voluto Putin”.

“Complessivamente ci sono buone notizie” sull’export del grano dall’Ucraina, “molti di noi se non tutti pensavamo che occorresse sminare i porti, ora invece pare ci siano, anzi ci sono dei corridoi sicuri attraverso cui far passare le navi, questo significa guadagnare tempo”.

C’è “preoccupazione” – ha detto ancora Draghi – per “il costante progresso” nelle ultime due settimane delle forze russe sul terreno in Ucraina. Ma ciò “non significa che non continuerà il nostro sostegno a Kiev”. “Abbiamo raffermato il nostro impegno sul fronte delle sanzioni, che è essenziale per riportare la Russia al tavolo dei negoziati”, ha aggiunto il premier.

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