Il nodo del contendere, ormai da ore, è lo stesso. Il vertice tra maggioranza e governo che deve elaborare il testo della risoluzione da votare dopo le comunicazioni di questo pomeriggio del premier Draghi sul prossimo Consiglio Ue, vede ancora uno stallo sulle modalità attraverso cui deve essere garantito il coinvolgimento del Parlamento. “La proposta di maggioranza c’è: stiamo aspettando una risposta dal governo, ma sono rimasti dei passaggi molto piccoli”, ha detto dopo l’interruzione dell’incontro il senatore della Lega, Stefano Candiani. Per il governo, viene spiegato, continua a essere imprescindibile un riferimento preciso al decreto 14 del 2022, il cosiddetto dl Ucraina. Così come si ritiene che ogni discussione sull’invio di armi abbia nel Copasir il suo luogo naturale di discussione. Il M5s, che nel frattempo ha riunito anche il Consiglio nazionale, chiede invece che il riferimento al decreto sia più generico e che si specifichi che il coinvolgimento non deve riguardare il Parlamento in generale, ma le aule parlamentari in particolare. Con i pentstellati si è di fatto schierata Leu, mentre il Partito democratico è più vicino alle posizioni del governo. “Ci sarà – ha detto Alfieri – il riferimento al decreto Ucraina nella risoluzione. Ci muoviamo in quel solco dove sono previste una serie di modalità di coinvolgimento dei ministri competenti nell’evoluzione della situazione in Ucraina e le misure di sostegno al popolo ucraino”.

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