Giorgia Meloni riparte da Carlo Nordio. Dopo le polemiche dei giorni scorsi si all’interno della maggioranza che con l’opposizione, e la fiducia ribadita dalla premier al ministro della Giustizia, nella giornata di oggi i due si sono visti a palazzo Chigi per discutere dei prossimi provvedimenti in tema di giustizia. L’obiettivo, ribadiscono, è quello di “dare ai cittadini una giustizia giusta e veloce”, una mission che rappresenta “una priorità assoluta di questo governo e un impegno che abbiamo preso con gli italiani”.

Nella nota diffusa da Palazzo Chigi, non c’è invece alcun accenno alla questione relativa alla limitazione delle intercettazioni che, dopo l’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro, ha provocato “mal di pancia” sia nella Lega che nei partiti di opposizione. Argomento di cui Meloni e Nordio avranno sicuramente trattato nel corso della riunione dove è stato stabilito il cronoprogramma degli interventi del governo nel dicastero della Giustizia.

Tra i temi al centro dell’incontro, oltre a quello di una riforma della giustizia che punti a “ridurre i tempi dei nostri processi, nel civile e nel penale” e alle intercettazioni, anche la riforma dell’abuso d’ufficio e la separazione delle carriere con la Lega che, attraverso la presidente della Commissione Giustizia del Senato, l’avvocato Giulia Bongiorno, ha presentato oggi “due disegni di legge alla Camera e al Senato per la separazione delle carriere dei magistrati. Al Senato il provvedimento ha come prima firma quella della senatrice Erika Stefani, alla Camera quella del deputato Jacopo Morrone”. “Ma a prescindere dalle firme sotto i vari progetti di legge – aggiunge Bongiorno – l’obiettivo della Lega è quello di contribuire a questo progetto della separazione delle carriere dei magistrati che sosteniamo da molto tempo”.

 

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