Ultime ore per il deposito al Vimimale dei simboli che troveremo sulle schede elettorali per il rinnovo del Parlamento alle elezioni del 25 settembre. Alle 16 si chiude il portone del Viminale per l’affissione in bacheca dei loghi su cui l’Ufficio elettorale del ministero dell’Interno decidetrà su ammissibilità, inammissibilità, richiesta correzioni e/o integrazioni. Per metà settimana vanno presentati eventuali ricorsi e documentazioni. Entro sabato poi vanno comunicati alle Corti di appello i nomi e le liste di candidati con relative firme ove richieste. Per deliberare i quali Enrico Letta ha convocato domani alle 11, giorno di Ferragosto, la direzione del Pd. Mentre Giuseppe Conte ha indetto 24 ore dopo, lunedì 16 agosto dale 10 alle 22. Consegnate entro sabato 20 le candidature e successivamente ammmese, scatterà lo start ai 30 giorni di comizi della campagna elettorale. Fra gli ultimi oggi a depositare il simbolo è il radicale attivista per tutela e riconoscimento deu diritti di libertà della persona Marco Cappato. La sua lista si chiama “Referendum e Democrazia con Cappato”. E promuove la campagna per poter raccogliere anche on line in forma digitale le firme per i candidati al Parlamento, come già avviene per i Referendum. Cappato denuncia “il silenzio delle istituzioni sulla proposta di poter usare la firma digitale per la presentazione di liste alle prossime elezioni” e annuncia che comunque “Referendum e Democrazia raccoglierà sottoscrizioni necessarie con firma digitale al sito www.listareferendumedemocrazia.it su una piattaforma privata come abbiamo già fatto per i referendum un anno fa. “Ancora una volta le elezioni sono state truccate per escludere chi non ha rappresentanza in Parlamento. Un sistema fatto per sbarrare la porta a chi sta fuori dal circolo dei partiti che ormai non riescono più a portare il 50% degli italiani a votare. Il rispetto del principio di non discriminazione garantito dalla Costituzione passa anche dal garantire la partecipazione alle elezioni del 25 settembre di chi non ha l’esenzione della raccolta firme”.
Fra gli ultimi ieri sera a depositare il simbolo è stato Giuseppe Conte che, a sorpresa, ha affisso il logo senza il suo nome all’interno, a differenza di quanto hanno fatto Lega (Salvini), Fdi (Meloni), FI (Berlusconi), Impegno civico (Di Maio), Azione-Iv (Calenda) e Noi moderati (Lupi, Toti, Brugnaro, Cesa). Il contrassegno elettorale pentastellato contiene infatti la scritta “Movimento”, le cinque stelle e – su uno sfondo rosso – la simbolica data del 2050, che allude al progetto grillino di completamento della transizione ecologica. “Guardate che rosso cuore, in più noi ci mettiamo il coraggio”, ha commentato Conte.