benzinai

Bollette rateizzate per le imprese fino a 24 mesi, un garante per la trasparenza dei prezzi, multe fino a 5mila euro per aumenti ingiustificati, buoni benzina fino a 200 euro. Sono solo alcune misure previste nella bozze del decreto energia che il Governo Draghi si appresta a varare per contrastare “gli effetti economici e umanitari per contrastare la crisi ucraina”. Un secondo decreto prevede il taglio delle accise sui carburanti.

Le imprese potranno rateizzare le bollette per i consumi di maggio e giugno, per un numero massimo di 24 rate mensili. Sarà la Sace a rilasciare garanzie “al fine di sostenere le specifiche esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai fornitori di energia elettrica e gas naturale con sede in Italia”, in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, entro un limite massimo di impegni pari a 9 miliardi.

Il governo dovrebbe inoltre tagliare le accise sui carburanti di 8,5 centesimi per un mese per aiutare gli automobilisti che fanno il pieno: lo sconto sarà pari a 10 centesimi al litro. E’ quanto prevede la bozza del decreto Mef-Mite in cui si evidenzia che per il taglio saranno utilizzati 308,17 milioni di euro di maggior gettito Iva relativo all’ultimo trimestre del 2021. L’extra gettito di 308,17 milioni di euro consente di ridurre le aliquote di accisa applicate alla benzina, al gasolio ed ai GPL usati come carburanti, le cui aliquote attuali sono pari, rispettivamente, a euro 728,40 per mille litri (benzina), euro 617,40 per mille litri (gasolio) ed euro 267,77 per mille chilogrammi (Gpl). A decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione dello stesso decreto nella Gazzetta Ufficiale e fino al trentesimo giorno successivo alla medesima data, si legge nella bozza, le aliquote di accisa saranno applicate, per la benzina, nella misura di 643,24 euro per mille litri, per il gasolio come carburante nella misura di 532,24 euro per mille litri e per i GPL usati come carburante nella misura di 182,61 euro per mille chilogrammi.

Per i lavoratori dipendenti delle aziende private per il 2022 “l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito dalle aziende per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito”.

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