sessualità

In questa nuova fase in cui le misure di contenimento della pandemia Coronavirus sembrano essersi in parte sciolte, però, a causa del virus ancora in circolo restano protagoniste ansie e incertezze legate alla necessità di continuare a proteggersi dal contagio. Con il ritorno alla libertà di frequentare le persone a cui non siamo legati da vincoli di parentela, l’intimità rappresenta un punto sensibile sul quale fare chiarezza per vivere con serenità ma consapevolezza i rapporti sentimentali e sessuali. Ad occuparsene: Gaetano Gambino, psicoterapeuta, sessuologo e socio fondatore della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia http://www.sisponline.it/index.phpCom’è cambiata la vita sessuale nel momento storico che stiamo vivendo a causa del Covid 19? Quali sono le problematiche sessuali emerse? È difficile rispondere in assenza di dati di letteratura che verosimilmente saranno disponibili tra qualche mese. Le primissime ricerche a riguardo e l’esperienza clinica suggeriscono un aumento delle richieste di aiuto specialistico per disfunzioni sessuali, quali difficoltà legate al desiderio, all’eccitazione e all’orgasmo. La fase del desiderio in particolare sembra la più colpita. È possibile che il lockdown, prima, e la riapertura con il ritorno alla vita sociale e lavorativa, poi, abbiano acuito vissuti depressivi e ansiosi inibendo proprio la componente “appetitiva” della sfera sessuale e affettiva.  Ma ciò non è sempre stato vero. Nella fase del lockdown, ad esempio, molti hanno registrato, invece, un incremento del desiderio sessuale; in questi casi, è possibile che la sessualità sia stata utilizzata dalle coppie e dagli individui per gestire e modulare l’intensità delle emozioni legate alla pandemia. L’aumento del desiderio e della frequenza dei rapporti, comunque, non corrisponde necessariamente a una maggiore soddisfazione sessuale, come evidenziato da uno studio recente condotto su un campione di donne in Turchia e pubblicato sull’International Journal of Gynecology and Obstetric. Per alcuni individui, inoltre, il distanziamento sociale ha costituito terreno fertile per l’intensificarsi di disagi preesistenti, come sexual addiction e dipendenza dalla pornografia. Possiamo dire che la vita sessuale sia stata influenzata in vari modi, a seconda delle condizioni psicologiche e degli stili di personalità, del contesto relazionale (ad es., essere single, in una relazione di convivenza o meno, presenza di conflittualità nella coppia, possibilità di mantenere un proprio spazio di privacy, ecc.) e di fattori socio-economici.

Alcune delle preoccupazioni più comuni in questo periodo riguardano proprio la sessualità. Ci si domanda se avere rapporti sia possibile o se possa rappresentare un pericolo. Quali potrebbero essere i consigli per ridurre al minimo il rischio di contagio? Per fortuna, almeno in Italia, i dati sulla curva dei contagi sembrano essere relativamente confortanti. Questo però non ci consente di affermare che il rischio sia nullo. Ci sono sicuramente delle buone abitudini che consentono di ridurre i rischi il più possibile. In generale, se due persone sono conviventi e quindi hanno già contatti ravvicinati, il rapporto sessuale non implica un incremento significativo del rischio. È buona norma lavarsi prima e dopo l’attività sessuale, avendo cura di igienizzare anche eventuali giocattoli sessuali da utilizzare/utilizzati. Non ci sono prove che il Covid-19 sia trasmesso attraverso lo sperma o i fluidi vaginali. Tuttavia, ciò può avvenire attraverso il contatto con goccioline del naso e della bocca. Quindi esiste un rischio legato al contatto dei volti (ad es., col bacio) o alla riduzione della distanza “di sicurezza” durante un rapporto sessuale (ad esempio, attraverso colpi di tosse o sternuti). Il virus è stato isolato anche nelle feci; ciò significa che durante il sesso orale o la stimolazione dell’ano è sempre bene utilizzare un profilattico o il dental dam. Sembra ovvio ma è meglio specificarlo: in caso di malessere i cui sintomi destino il sospetto dell’infezione da Covid bisogna astenersi dai rapporti sessuali, mentre in caso di patologie croniche è bene considerare di evitare rapporti a rischio in quanto è più probabile che si sviluppino dei sintomi gravi in relazione al virus. Sono invece da incoraggiare l’autoerotismo e il cosidetto”sexting”, ovvero lo scambio a distanza di messaggi, immagini e video erotici  con il partner.

Quanto ansia e paura rappresentano un limite? In che modo possono essere contrastati per riprendere una sana vita sessuale? Sicuramente ansia e paura possono rappresentare un ostacolo al benessere generale della persona e avere ricadute anche sulla sfera sessuo-affettiva. Sperimentare un certo disagio emotivo, però, può costituire una reazione “sana” al periodo critico che stiamo vivendo, soprattutto se tale disagio ci spinge ad adottare comportamenti di prevenzione efficaci o ad attivarci per gestire una determinata problematica. In altri casi, i vissuti d’ansia sono diffusi e invalidanti. Possono creare dei momenti di stallo se non di vera e propria paralisi. Rivolgersi a uno specialista allora può risultare fondamentale per affrontare tali difficoltà in modo più strutturato

Gaetano Gambino
Gaetano Gambino
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