“Secondo me quelli che volevano tirare la corda a Draghi hanno perso. Il premier e’ piu’ forte di prima, altro che storie. Meglio cosi’. Ci attendono mesi di fuoco, a cominciare dall’inflazione e dalla perdita di potere d’acquisto. Serve un grande patto sociale per l’Italia, non il logoramento di Draghi”. Lo spiega il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista alla Stampa dove ha commentato l’esito delle amministrative. Un centro riformista, secondo Renzi, “che dica no ai sovranisti e no ai populisti e’ non solo possibile, ma anche strettamente necessario. A tempo debito sara’ naturale per tutti abbandonare gli egoismi e costruire una casa comune che vada a doppia cifra – spiega – Chi per piccole ambizioni personali blocca questo processo si assume la responsabilita’ di consegnare il Paese ai populisti”. Tra i protagonisti di questo centro riformista l’ex premier vedrebbe anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Uno come Beppe Sala in questa partita puo’ stare da protagonista. E con lui tanti amministratori locali riformisti. Un contenitore modello ‘Renew Europe’ puo’ essere la casa di molti”, aggiunge. Sul risultato di Azione, il partito di Carlo Calenda, alle elezioni amministrative Renzi spiega che “i numeri sono argomenti testardi. I candidati civici sono andati bene, ma la lista di Azione da sola non va molto lontano. Anche dove i candidati sindaci vanno bene, il risultato di Azione non e’ trascendentale: 4% all’Aquila, 8% a Palermo, 1% a Verona – conclude – In totale, Azione ha eletto meno sindaci e meno consiglieri di Italia Viva. E se parliamo di Roma, i primi due eletti della lista Calenda – primo e secondo – sono due di Italia Viva. Insomma l’accordo riformista serve a tutti, anche a Calenda”.

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