Vincenzo De Luca

Oltre 20 nomi di intellettuali del Partito Democratico della Campania hanno indirizzato una lettera al segretario nazionale Enrico Letta, per chiedergli se sia o meno d’accordo per il terzo mandato in Campania del presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Nomi come Aurelio Musi, Giuseppe Cantillo e Isaia Sales, appoggiati da autori e docenti, hanno messo su carta pesanti accuse contro il Governatore, auspicando ascolto da parte di Letta.

Le accuse

“Da tempo non stiamo più in Italia ma in una sorta di repubblica autarchica dove vige la legge del padrone, un odiatore seriale che da anni offende tutti, a cominciare dal Partito a cui appartiene. Il tuo. Sotto De Luca il Partito è a pezzi, parvenze di segretari dirigono le segreterie locali, alle elezioni il simbolo non c’è, a Salerno è una segreteria personale di Piero De Luca. Il suo giovane amico Enzo Luciano, è oggi segretario del Pd salernitano e capostaff del sindaco con lauto stipendio. Non è proprio un bell’esempio per le migliaia di giovani che vanno via ogni anno per cercare lavoro. Gli stiamo dicendo che basta essere un amico dei De Luca per trovarlo, o bisogna essere figlio di De Luca per vincere i concorsi all’Università?…Noi della Campania ti chiediamo di esprimerti con chiarezza: sei favorevole o contrario al terzo mandato del presidente della Regione Campania, con legge ad personam? Ma soprattutto ti chiediamo: come pensi di sostenere le ragioni del Sud e al tempo stesso di tollerare questa deriva regional-sovranista, clientelare, familistica, affaristica?”, aggiungono gli intellettuali. Questi ultimi consigliano a Letta di leggere “Una profezia per l’Italia”, sul regionalismo ,”in particolare quello meridionale, come una catastrofe nazionale. Di questa catastrofe Vincenzo De Luca è la più macchiettistica espressione”.

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