Per delega del Procuratore Distrettuale si comunica che, in data odierna, militari della Guardia Costiera di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di nove persone nonché delle misure cautelari dell’interdizione dal pubblico ufficio congiuntamente all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di due persone nonché quella del solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per quattro persone, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – ritenute gravemente indiziate dei delitti di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza con minaccia o violenza.

In particolare, le indagini avrebbero consentito di delineare l’esistenza di stabili e consolidati rapporti (anche di natura corruttiva) tra taluni imprenditori del settore marittimo e pubblici ufficiali interni all’Unità Operativa Dirigenziale trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania, accordi inerenti a varie concessioni demaniali rilasciate e/o prorogate dal predetto ufficio e diretti ad alterare o turbare le procedure utilizzate per la scelta del concessionario e, più in generale, la gestione dei rapporti tra l’Ente Pubblico concedente ed i concessionari. Tanto sarebbe avvenuto in cambio di denaro ovvero di altre utilità destinate ai suddetti pubblici ufficiali da parte degli imprenditori.

Tale pratica avrebbe di fatto consentito la concentrazione delle concessioni demaniali marittime in capo ai medesimi imprenditori, dando vita ad un vero e proprio “cartello”, che in taluni casi agiva secondo modalità mafiose.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

I NOMI
Persone agli arresti domiciliari: Fabio Gentile, Salvatore Di Leva, Marcello Gambardella e Luigi Casola (imprenditori); Aniello Formisano, Rosario Marciano e Liberato Iardino (funzionari della Regione Campania); Giovanni Provenzano (ex comandante della guardia costiera di Massa Lubrense); Aniello Portoghese e Francesco Cimmino (architetti). Tra le aziende coinvolte figurano Alilauro Gruson, Coast Lines e Cooperativa Sant’Andrea.

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