Il numero uno dell’Isis, Abu Ibrahim al Quraishi, è morto in un attacco armato delle forze americane in Siria. Ad annunciarlo è stato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una nota in cui ha rivelato di aver dato il via libera per “proteggere il popolo americano e i nostri alleati” e “per rendere il mondo più sicuro”.

Al Quraishi stando a fonti dell’amministrazione democratica Usa citate dal New York Times si sarebbe fatto saltare in aria quando ha capito di non avere scampo: il leader del Califfato sarebbe infatti morto in una deflagrazione in cui sono rimasti uccisi anche i membri della sua famiglia.

L’incursione americana è arrivata nella notte con un raid aereo: le forze armate statunitensi hanno utilizzato un elicottero d’assalto e una ventina di uomini delle forze speciali, supportati da droni e jet. L’attacco è avvenuto nella località di Atmeh, nella regione di Idlib, nota per la presenza di jihadisti del Califatto islamico.

L’intelligence irachena ha fornito informazioni dettagliate alla coalizione militare guidata dagli Stati Uniti per poter individuare il luogo dove si nascondeva il leader dello Stato Islamico (Isis) Abu Ibrahim al-Hashemi al-Quraishi. Lo ha dichiarato il portavoce dell’esercito iracheno Yahya Rasool.

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