Sta suscitando molti commenti e polemiche sul web, un video diventato virale in cui si vedono alcuni poliziotti milanesi controllare, per strada, con le pistole spianate, due persone. Uno di questi e’ Tie’moue’ Bakayoko, calciatore del Milan, con l’intervento che e’ subito terminato quando e’ emersa la sua identita’. Alcuni utenti hanno polemizzato sull’operato degli agenti, accusandoli anche di “razzismo”, o al contrario, di “mollare tutto” appena scoperto che il perquisito era un calciatore.

“Sono commenti fuori luogo – spiegano in Questura – il controllo e’ scattato perche’ Bakayoko e l’altro passeggero corrispondevano perfettamente, per un caso, alle descrizioni, e ovviamente e’ terminato quando ci si e’ resi conto di aver fermato una persona che non c’entrava”. Secondo quanto precisato dalla Polizia di Stato, infatti, la notte precedente c’erano state risse, anche con colpi d’arma da fuoco (poi rivelatasi non di pistola) tra stranieri, e si cercava un suv scuro con a bordo due uomini, uno dei due di colore con una maglietta verde. Corrispondendo all’alert, alle 6 del mattino successivo, lo scorso 3 luglio, le Volanti hanno effettuato il controllo e trattandosi di una segnalazione che faceva seguito a un episodio con possibili armi da fuoco, gli agenti hanno operato con le pistole in pugno.

La Questura di Milano avrebbe gia’ chiarito la cosa anche con la societa’ rossonera. Dopo i commenti le polemiche suscitati da un video relativo al fermo del giocatore del Milan Tie’moue’ Bakayoko, a Milano, durante un controllo stradale, la Polizia di Stato ha sottolineato come le misure prese, tra cui la decisione di operare con armi in pugno, erano state dettate dalle necessita’ del contesto operativo. “Con riferimento al video diffuso in data odierna, relativo ad un controllo effettuato da un equipaggio dell’UPG-SP a carico del calciatore del Milan Tie’moue’ Bakayoko – si legge in una nota – si rappresenta che lo stesso, occorso in un contesto operativo che giustificava l’adozione delle piu’ elevate misure di sicurezza, anche in funzione di autotutela, si e’ svolto con modalita’ assolutamente coerenti rispetto al tipo di allarme in atto. Identificata la persona e chiarita la sua estraneita’ ai fatti per cui si procedeva il servizio e’ ripreso regolarmente, senza alcun tipo di rilievo da parte dell’interessato”.

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