Bacchetta ma non troppo il Pd perché è consapevole di non poter tirare troppo la corda. Punta sulla scaramanzia (“L’ultima volta che in Italia ha vinto il centrosinistra è stato nel 2006 e c’ero io”), sui sondaggi che danno il suo “Noi di Centro” potenzialmente al 9% (in Campania) e sulla storia della famiglia democristiana campana e siciliana che “dopo l’uscita di scena di De Mita” vede in lui l’ultimo erede. Clemente Mastella, sindaco di Benevento ed ex ministro della Giustizia, ha presentato oggi a Napoli il nuovo simbolo di “Noi di Centro” in corsa per le prossime elezioni politiche in programma il 25 settembre.

Mastella corteggia il segretario Dem Enrico Letta anche se poi azzarda: “Nessuna elemosina. Nessuno mi ha chiamato, se mi chiamano io ascolto tutti, ma non vado a elemosinare niente a nessuno. Noi siamo anche disponibili ad andare da soli” perché “io ho già vinto nella mia città, Benevento, contro uno schieramento di destra e di sinistra, il 28 luglio ci sono le elezioni provinciali e vince il mio candidato rispetto al centrodestra e centrosinistra, e direi – ecco di nuovo la scaramanzia – che non c’è due senza tre, vinceremo anche in alcuni collegi uninominali”. Perché, tornando all’ultima vittoria del centrosinistra alle politiche del 2006, “per un po’ di iella da evitare, consiglio di fare l’alleanza con noi. Chi non la fa, sono cacchi propri“.

Secondo Noto sondaggi in Campania Mastella e il suo Noi di Centro ha un potenziale di voto del 9%. Ma il sindaco di Benevento non si ferma qui perché “in Puglia e Molise abbiamo il 5% e in Basilicata il 4 per cento”. Poi, sempre sondaggi alla mano, che oramai dettano l’agenda dei partiti politici, Mastella incalza: “Interessante il rapporto tra centro destra e centro sinistra . In Campania c’è al momento un leggero vantaggio della coalizione del centro sinistra, differenza di tre punti. Sono quasi alla pari in Puglia, abbiamo 41 contro 40 – prosegue il sindaco di Benevento -, in Basilicata leggero vantaggio centro sinistra 42 contro 38 e in Molise alla pari. Sono regioni in cui le scelte delle coalizioni implicano le elezione dei candidati al Senato”.

Dai sondaggi ai consigli per Alessandro Di Battista e all’impossibilità di una sinergia con il partito di Conte e Grillo: “L’alleanza con il M5S sarebbe innaturale, sarebbe un disastro anche se aritmeticamente valgono ancora qualcosa. Poi lo vedete Di Battista alleato con me? Peraltro gli consiglio di stare in Siberia, qui fa molto caldo lì si sta freschi, anziché tornare in Italia restasse in Siberia- dice- se mi invitano a pigliare un caffè a Vladivostok ci vado volentieri, porto il caffè napoletano e glielo consegno”.

L’unica alleanza Mastella è pronto a farla con il Pd di Enrico Letta ma inglobando tutti i mini-partiti del centro: “Deve essere seria e un’alleanza seria presuppone che non ci siano veti per tentare di vincere altrimenti è inutile partecipare alla gara, vince il centrodestra tranquillamente. Se Letta non elimina i veti che ci sono rispetto agli altri, è meglio non presentarsi al voto, vince il Centrodestra tranquillamente”. Poi allontana la paura di una sconfitta certa se i Dem aprono al campo largo: “Hanno l’ossessione della Meloni che io non ho, bisogna presentarsi con un programma serio che non è soltanto l’agenda Draghi ma che guardi le diseguaglianze al Sud in particolare, alle famiglie che hanno difficoltà anche con figli con handicap”, sottolinea.

Da ex Mastella commenta il comportamento di Forza Italia: “Era scritto negli astri, poi c’è questa voglia di Berlusconi di tornare, vuole fare il presidente del Senato“. In una intervista al Corriere ha poi offerto un consiglio a Giorgia Meloni: “Giorgia, non ti illudere, non succederà: Salvini e Berlusconi ti fregheranno comunque“.

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