Intervista ad Anna Valle

Anna Valle è tornata protagonista su Raiuno con una nuova fiction Lea- Un nuovo giorno, un nuovo medical drama ambientato a Ferrara, con protagonista un’infermiera pediatrica che cerca di superare un trauma. Anna Valle è affiancata da Giorgio Pasotti e Mehmet Gunsur.

Intervista ad Anna Valle

Anna che storia racconta la fiction e chi è il tuo personaggio?
Lea Un nuovo giorno racconta la storia di Lea Castelli (Valle), infermiera che torna a lavorare nella sua Ferrara dopo essersi presa un periodo di aspettativa per riprendersi dalla perdita del figlio che portava in grembo. Non solo: suo marito Marco l’ha tradita con la sua migliore amica. Ora, Lea ha deciso di ricominciare una nuova vita, dedicandosi anima e corpo ai piccoli pazienti del reparto di Pediatria in cui lavora. Ma quando Marco viene nominato Primario proprio di quel reparto per Lea non sarà facile vederlo tutti i giorni: al suo fianco, Arturo, padre di una delle sue pazienti, con cui scatta subito la scintilla.

Cosa ti ha attratto di questa storia?
È una storia di rinascita al femminile, ma anche di come il lavoro e gli amici possano aiutare a superare momenti difficili. Una storia dal punto di vista degli infermieri. La serie si distingue per il lavoro di ricerca fatto per affrontare in maniera realistica temi delicati, legati anche alla sofferenza, ma senza mai cadere nel patetico e nella tv del dolore. La serie è dedicata a tutti gli infermieri ed infermiere. Noi raccontiamo l’ideale della figura sanitaria, che ho visto negli ospedali italiani, in piccole esperienze. Ma ho anche amici medici o infermieri, persone che si dedicano davvero al loro lavoro. Ho saputo che la madre anziani di una mia amica è finita in ospedale per il Covid-19: gli infermieri li hanno aggiornati costantemente.

Come ti sei approcciata al tuo personaggio?
Emotivamente è stato pesante interpretare questo ruolo perché si tende ad allontanare il dolore. Il dolore, che è anche quello di Martha nel film Pieces of Woman, è qualcosa che ho cercato di portare in scena al meglio. Lea trova la forza di affrontare tutto anche grazie le amicizie che trova sul lavoro. La regista Isabella Leoni, ha tenuto moltissimo che vedessi più volte quel film. Mi piaceva come Lea affrontava il suo lavoro, e questo gruppo di colleghe amiche con cui si sentisse a suo agio. Con loro riesce a sostenere il peso del dolore ed avere una vita in cui ridere ed innamorarsi. Il tocco femminile di Isabella ha aggiunto qualcosa ad una storia già molto bella, ha una regia che approfondisce i personaggi, cercando di renderli veri e realistici nel senso umano. Il fatto che interpreto spesso personaggi che tornano nei luoghi d’origine è dovuto forse perché al fatto che non dimentico mai le mie origini, la famiglia è un mio punto di riferimento.

Come sono state le settimane sul set a Ferrara?
Ferrara ci accolto benissimo, la popolazione ed i ristoranti, si mangia benissimo! La città ha le dimensioni e l’atmosfera giusta per questo racconto…e poi che bello girare in bicicletta!

Il tuo personaggio in questa storia ha tratti comuni con quello che hai interpretato nell’altra fiction Rai di successo “La Compagnia del Cigno”.
Si, anche ne La Compagnia del Cigno il mio personaggio perde un figlio. Anche in quel caso la storia d’amore si rompe, ma poi riprende. Irene e Lea hanno un carattere differente: la prima è molto silenziosa, Lea è un’istintiva, una guerriera, ma entrambe combattono. Due personaggi che amo molto. Ci sono numerose cose di Lea in cui riesco a rispecchiarmi, come l’empatia, ma Lea l’aveva già, abbiamo la stessa passione per il lavoro. Forse io non ho la spudoratezza che ha lei nell’approcciarsi con gli altri.

A cura di P.T.

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