Funivia del Mottarone, le condizioni del bimbo di 5 anni sopravvissuto. La zia: "Così ho saputo che era vivo"

Restano gravi le condizioni del bambino di 5 anni unico sopravvissuto all’incidente della funivia del Mottarone. Ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dopo l’intervento di ieri la prognosi resta riservata. Al momento il piccolo e’ intubato e sedato. In ospedale, nella tarda serata di ieri, e’ arrivata la zia del bambino, sorella del padre che nell’incidente e’ morto con la moglie e con l’altro figlio di due anni. La famiglia, di origini israeliane, viveva nel Pavese. In totale sono 14 le vittime di questa tremenda tragedia.

La zia del bimbo ha raccontato com’è ha appreso che il nipote fosse ancora vivo: “Ho saputo cosa era successo dai messaggi di wp. Ho cominciato a ricevere tanti ‘mi dispiace’, e non capivo perché. Ho chiamato mio fratello che non mi ha risposto così come mia cognata, allora ho chiamato i contatti di wp dicendo che non avevo idea del perché mi mandassero quei messaggini…due ore dopo abbiamo ricevuto la conferma dai carabinieri e capito che mio nipote era vivo perché il suo nome non era nell’elenco“.

La zia del bimbo di origine israeliana ricoverato in gravi condizioni è arrivata al Regina Margherita di Torino di notte. Ancora non ha potuto vedere il nipotino, sottoposto nel pomeriggio a un lungo intervento chirurgico per stabilizzare le fratture. Dentro, ad aspettare notizie ci sono i nonni del piccolo, i suoi genitori, arrivati da Israele per stare un po’ con i nipotini. “Ho perso mio fratello, mia cognata, un altro nipotino – dice – e con loro sono morti anche i nonni di mia cognata, che dopo aver ricevuto il vaccino in Israele avevano deciso di venire in Italia per stare un po’ con i bis nipoti dicendo ‘cosa mai può succedere in Italia'”. Medico, da diciassette anni circa in Italia, la zia non si sbilancia sulle condizioni del bimbo che oltre alle fratture alle gambe, nello schianto ha riportato anche un politrauma. “Non sappiamo quale sarà la direzione, il trauma subito include il trauma cranico, bisogna vedere a lungo termine come andrà la situazione. Per adesso – conclude – siamo qui aspettando che ci facciano vedere il piccolo almeno da lontano”.

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