L’uomo ha confessato l’omicidio durante un interrogatorio la scorsa notte ai carabinieri.

Il cadavere è stato tenuto in un congelatore, fatto a pezzi e poi gettato in un dirupo. Poi è stato trovato il 21 marzo scorso in alcuni sacchi neri. Nei confronti dell’uomo, residente nel Milanese, i carabinieri del Comando provinciale di Brescia e della Compagnia di Breno hanno eseguito alle 4:30 un provvedimento di fermo emesso dal pm di Brescia, Lorena Ghibaudo. È accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.

L’omicidio della donna sarebbe avvenuto, secondo la confessione dell’uomo, a gennaio scorso. Dalle indagini dei carabinieri era emerso che lo scorso 20 marzo l’auto intestata a Carol Maltesi era transitata, proprio in territorio di Borno, condotta da un uomo. Poi, ieri, l’uomo, amico e vicino di casa della vittima, si era presentato ai carabinieri per fornire informazioni sulla donna scomparsa, “offrendo circostanze che subito si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite”, spiega chi indaga. Il magistrato e i carabinieri, che nel frattempo avevano raccolto elementi che collocavano l’uomo in territorio di Borno la mattina di domenica 20, lo hanno sottoposto ad una serie di contestazioni, anche in sede di formale interrogatorio, nel corso della notte alla presenza del difensore. L’uomo alla fine ha deciso di confessare l’omicidio e l’occultamento del cadavere avvenuto a gennaio 2022, prima riponendolo in un congelatore nella casa della stessa vittima e poi, una volta fatto a pezzi, gettandolo nel dirupo di montagna. È accusato di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. L’omicidio e la distruzione del cadavere è avvenuto a Milano mentre solo l’occultamento è avvenuto a Brescia. Dopo l’interrogatorio di convalida il fascicolo passerà per competenza al tribunale milanese

Il 43enne è un dipendente di banca a Milano. I due erano vicini di casa e avevano avuto una relazione. L’uomo ha confessato ai carabinieri di Brescia nella notte di aver prima colpito in testa la vittima al termine di un litigio e poi di aver deciso di farla a pezzi, nasconderla per un periodo nel freezer di casa a Milano e poi liberarsene a Borno.

“Non ho tempo adesso per i giornalisti e per spiegare perché ho lasciato il porno”. Così l’assassino di Charlotte Angie, scriveva al sito bsnews fingendo di essere la donna che invece lui stesso aveva ucciso mesi prima. Al giornalista che chiedeva conto del fatto che i tatuaggi indicati dagli inquirenti sul cadavere trovato a Borno fossero uguali a quelli dell’attrice hard, lo stesso assassino – fingendosi Charlotte Angie – rispondeva via messaggio sabato scorso: “Ah ho capito mi hanno già detto diverse persone di quella ragazza. Io sto bene fortunatamente”.

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