Nonostante arresti e pentimenti , il clan Lo Russo, roccaforte nel quartiere di Napoli di Miano, non era finito. La cosca, con vecchie e nuove leve, si stava riorganizzando e per fare soldi aveva iniziato a fare estorsioni in modo capillare. Richieste di ‘pizzo’ alte e a tutti quelli che producevano e commerciavano nella zona, anche beni di prima necessita’ come pane e acqua. I carabinieri, su ordine della Dda partenopea, hanno eseguito un decreto di fermo per otto affiliati. I destinatari dei provvedimenti di fermo sono Salvatore Di Vaio, 48 anni, detto “Totore o’ Cavallo”, Cesare Duro, 21 anni, Alessandro Festa, 24 anni, Cosimo Napoleone, 33 anni, Vincenzo Pagliaro, 20 anni, detto “Vincenzo o’ Pagliaro”, Fabio Pecoraro, 26 anni, Giovanni Perfetto, 59 anni, detto ‘o mostr e Raffaele Petriccione, 25 anni, detto Raffaele o’ pazz.

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