E’ salito ad oltre 50 il bilancio delle vittime della potente esplosione avvenuta in una moschea sunnita di Kabul poco dopo la preghiera settimanale, nell’ultimo venerdì del mese islamico di Ramadan. Lo riferisce Al Arabiya che cita il leader della moschea.

L’esplosione ha colpito la moschea Khalifa Sahib nella parte occidentale della capitale nel primo pomeriggio, ha affermato Besmullah Habib, vice portavoce del ministero dell’Interno. Un primo bilancio ufficiale parlava di 10 vittime.

L’esplosione è avvenuta alla moschea Khalifa Saeb, nel centro della capitale, dove si sono subito riversate diverse ambulanze per trasportare le vittime in un vicino ospedale. Combattenti talebani hanno poi impedito alla stampa di entrare nell’ospedale.

Una serie di micidiali attentati dinamitardi, in cui sono morte decine di persone, hanno colpito il Paese nelle ultime due settimane, durante il mese sacro del Ramadan. Il 21 aprile un attentato dinamitardo in una moschea sciita a Mazar-i-Sharif (nord), rivendicato dal gruppo dello Stato islamico (Isis), ha provocato almeno 12 morti e 58 feriti.

Il giorno successivo, almeno 36 persone sono rimaste uccise in un altro attentato dinamitardo contro una moschea frequentata da sufi durante la preghiera del venerdì a Kunduz (nordest). Pochi giorni prima, esplosioni in una scuola maschile in un quartiere sciita di Kabul hanno ucciso sei persone.

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