In 10 mesi e mezzo sequestrate 671 armi, più di 2 al giorno. 324 le persone arrestate o denunciate, 45 sono minorenni. In un poster realizzato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, con lo slogan “La prima vittima sei tu. No alle armi”, una sagoma di un giovane impugna una pistola e la punta simbolicamente contro uno specchio, contro l’immagine riflessa di sé stesso.

Nella violenza non ci sono vittime o carnefici, questa distinzione non regge. Il prodotto è stato realizzato dai militari della sala stampa del Comando Provinciale di Napoli, in più colorazioni.

Chi impugna un coltello o una pistola deve sentire il peso schiacciante di un gesto sconsiderato, folle e impulsivo. Chi preme il grilletto o ferisce con un fendente inquina tante vite ma soprattutto la propria.

Quella figura scura è una silhouette universale, svuotata di ogni colore. È un abito nel quale chiunque può sentirsi a proprio agio. Perché la violenza corrompe la mente e un’arma in pugno porta sicurezza. Apparente sicurezza.

In molte occasioni abbiamo raccontato di giovanissimi fermati durante gli svariati controlli in città e provincia. Delle loro giustificazioni quando dalle loro tasche saltava fuori un tirapugni o una lama: “Serve per difendermi!”, “Mi serve per stare al sicuro!”. Nulla di più sbagliato.

Rispondere alla violenza con altra violenza innesca un girotondo del male, con un inizio ma senza mai una fine. La diffusione di questa immagine avverrà su larga scala, nelle scuole del territorio, nelle caserme, nei centri parrocchiali, nei teatri, nei cinema e in tutti i presìdi di legalità della provincia. L’iniziativa ha trovato l’appoggio della Procura della Repubblica di Napoli, del Tribunale per i minorenni, della Prefettura, della Curia napoletana e farà da apripista a tutta una serie di iniziative di sensibilizzazione promosse dai Carabinieri di Napoli per “disarmare” i più giovani. Tra queste anche la realizzazione di una brochure destinata alle scolaresche nella quale sono elencati consigli e indicazioni preziose per non finire preda del richiamo delle armi.

Un modo per fiaccare le violenze che ogni giorno alimentano le cronache. Sono tante. E nel bilancio del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli emerge ancora una volta un dato allarmante. Il periodo di riferimento parte da gennaio di quest’anno e termina al 16 di novembre: 671 le armi sequestrate negli ultimi 11 mesi circa, più di 2 al giorno.

324 le persone arrestate o denunciate per aver portato o usato un’arma di ogni genere: dal tirapugni al coltello, dalla pistola al mitra. 45 di queste non superano i 18 anni.

Un percorso di violenza lungo 319 giorni.

Ha 37 anni l’uomo che ha colpito 10 volte con una lama affilata la moglie, forse per motivi di gelosia. E’ finito in carcere, la vittima da poche ore è stata dimessa dall’ospedale.

Il 14 novembre scorso, i carabinieri di Torre del Greco hanno arrestato un 22enne incensurato per aver colpito con un coltello un 37enne nel comune di Volla.

E’ di qualche giorno fa la notizia di 3 giovani denunciati lungo i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Controllati in momenti e luoghi differenti, sono stati trovati in possesso di altrettanti coltelli. La scusa la solita: “Mi serve per difendermi!”.

Il 26 ottobre scorso, è stato arrestato un 17enne che avrebbe tentato di rapinare alcune turiste, armato di coltello. Per lui le manette e la custodia cautelare in un istituto di pena minorile.

Tante le storie. Quella del 16enne napoletano bloccato dai carabinieri a Ischia poco prima di entrare in discoteca. Nelle sue tasche un coltello a serramanico di 22 centimetri. A cosa sarebbe servito non è ancora chiaro. È evidente che una volta estratto avrebbe solo portato disperazione.

Una lama anche nei pantaloni di un 14enne, controllato dai militari in un parco divertimenti di Fuorigrotta. Un binomio difficile da interpretare: armi e divertimento, giostre e lame.

In manette quest’estate un 17enne per diverse rapine verosimilmente commesse ai danni di alcune coppiette del Vomero. Nell’equipaggiamento del baby rapinatore uno scooter e un coltello. Nel bottino invece cellulari e denaro.

Ancora il caldo estivo a fare da sfondo ad un violento pestaggio ai danni di due uomini di Ottaviano. Per uno “sguardo di troppo” – miccia sempre accesa tra i giovanissimi – 4 persone, due di queste minorenni, colpirono con ferocia le vittime. Non solo pugni e calci ma anche bastonate con un manganello telescopico.

Due 17enni finirono nelle maglie dei controlli dei carabinieri in Via dei Tribunali. A bordo di uno scooter e armati di coltelli seguirono una donna. Probabilmente per rapinarla. Sono stati denunciati.

Il Generale Enrico Scandone, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, sull’iniziativa: “Quello delle armi tra i giovani è un tema che non abbandona mai l’agenda dei Carabinieri. L’attenzione è sempre alta e la stretta sinergia con Autorità Giudiziaria, Prefettura e con le altre forze di polizia genera sempre più consapevolezza sul problema. Con questo poster abbiamo voluto parlare la lingua delle immagini, per arrivare diretti ai ragazzi. E in questa immagine ho voluto che fosse latente quel senso di insicurezza che sollevano quelle mani armate. Una sagoma scura senza personalità che si scontra con un riflesso sfocato, con una lettura distorta di un gesto che porta solo guai. Abbiamo cercato di attribuire a quella figura un senso di insicurezza che si maschera di spavalderia. Vogliamo lanciare un messaggio chiaro ma spietato. Se premi il grilletto, se tiri una coltellata lo fai mirando prima a te stesso. La prima vittima sei tu che armi la tua mano”.

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