Hanno soccorso un bambino di appena 7 mesi con una grave cardiopatia e una frequenza cardiaca di 220 battiti al minuto, rianimandolo anche durante il trasporto in ospedale dove i battiti sono aumentati a 260 al minuto prima dell’arresto cardiorespiratorio. Encomio all’equipaggio della postazione non medicalizzata di Nola India che il 21 luglio scorso ha salvato la vita al piccolo.

A raccontare il provvidenziale intervento degli operatori del 118 è l’Asl Napoli 3 Sud che sottolinea come i sanitari Francesco Venere (collaboratore professionale sanitario) e Nicola Perna (autista soccorritore) hanno “dimostrato alta dedizione e professionalità e spiccata prontezza d’animo in tale circostanza chiaramente impegnativa sia per l’aspetto pratico sia per l’aspetto emotivo“.

La postazione Nola era stata allertata dalla Centra Operativa dopo la richiesta di soccorso del bimbo di 7 mesi di nazionalità straniera, affetto da una grave cardiopatia attualmente in cura presso l’ospedale Monaldi, e avanzata dalla madre in seguito alla crisi di tachicardia parossistica (220 battiti al minuto).

L’equipaggio dell’ambulanza in questione, l’unica libera al momento della richiesta di soccorso, giunti sul posto hanno confermato le condizioni critiche del bimbo, specificando l’impossibilità di raggiungere l’ospedale pediatrico Santobono perché troppo lontano.

L’ambulanza è così partita verso il vicino pronto soccorso dell’ospedale di Nola con la centrale operativa che ha allertato pediatra e rianimatore. Durante il tragitto le condizioni del bimbo sono ulteriormente peggiorate con la frequenza cardiaca che ha raggiunto i 260 battiti al minuto con il bambino andato poi in arresto cardiorespiratorio. L’equipaggio ha iniziato subito le manovre di rianimazione fino a quando non c’è stata la ripresa dei parametri vitali. Raggiunto il pronto soccorso di Nola, il piccolo è stato consegnato ai sanitari già allertati.

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