E’ durata cinque giorni la fuga di Massimiliano Sestito, killer della ‘ndrangheta evaso lo scorso 30 gennaio dagli arresti domiciliari che stava scontando nella sua abitazione a Pero, nel Milanese. L’uomo, 52 anni, è stato intercettato alla stazione della Circumvesuviana di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, dai carabinieri di Milano con il supporto dei colleghi partenopei.

Probabilmente stava provando ad avvicinarsi alla Calabria ma la sua fuga è stata interrotta dalle tempestive indagini dei carabinieri. Quando è stato bloccato dai militari, Sestito era solo e stava aspettando un taxi all’esterno della stazione della Circum. Non era armato e aveva il documento del fratello (per sfruttare la somiglianza). Non è chiaro da dove veniva, i carabinieri sono a lavoro per accertarlo. Alla sua cattura si è arrivati grazie ad attività tecniche e web patrolling, ovvero il ‘pattugliamento’ dei social e degli account riconducibili a parenti e persone vicine.

Fondamentale nella cattura del 52enne, il contributo della sezione Catturandi del nucleo Investigativo del comando provinciale di Napoli e dei Carabinieri della stazione di Sant’Anastasia.

“Complimenti all’Arma dei Carabinieri per la cattura di Massimiliano Sestito, pericoloso esponente della ‘ndrangheta evaso dagli arresti domiciliari lo scorso 30 gennaio” ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando ”l’importanza di una operazione che ha consentito di interrompere in tempi brevi la latitanza del criminale già condannato a trenta anni per l’omicidio di un Carabiniere e che era fuggito in attesa del verdetto della Cassazione per un altro omicidio”.

Sestito era evaso lo scorso 30 gennaio dagli arresti domiciliari, dove si trovava dal 12 gennaio scorso in attesa della sentenza della Cassazione prevista il 3 febbraio sulla condanna all’ergastolo ricevuta in Appello. E proprio il 3 febbraio la Cassazione ha rinviato a fine mese (il 28) la sentenza per Sestito, accusato di omicidio e condannato in appello all’ergastolo. Al termine della camera di consiglio i giudici della prima sezione penale hanno comunicato di differire la decisione sui ricorsi presentati dalle difese di Sestito e del coimputato Francesco Pizzata contro la sentenza di condanna emessa nell’ottobre 2021 dalla corte d’appello di Roma nel processo ter per l’omicidio del boss Vincenzo Femia. La procura generale della Cassazione in mattina ha chiesto la conferma delle condanna, l’ergastolo per Sestito e 24 anni e 8 mesi per l’altro imputato.

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