Dopo la decisione del Movimento 5 Stelle di non partecipare al voto alla Camera sul Dl aiuti, il presidente del Consiglio Mario Draghi è salito al Quirinale per un colloqui con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una visita volta ad analizzare la situazione politica sempre più testa all’interno della maggioranza nonostante i ripetuti appelli dello stesso Draghi all’ex premier Giuseppe Conte, presidente di un partito sempre più alla deriva.

Poco dopo le 18.30 di lunedì 11 luglio Draghi, dopo una serie di incontro con alcuni ministri (Daniele Franco, Marta Cartabia, Roberto Speranza e Andrea Orlando), ha lasciato Palazzo Chigi per raggiungere la sede del Quirinale e affrontare l’astensione del Movimento 5 Stelle che non è piaciuta alle altre forze politiche della maggioranza con Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che ha chiesto che venga avviata una verifica “al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani”.

Il Dl Aiuti è passato a Montecitorio con 266 voti favorevoli e 47 contrari, nonostante il passo indietro dei deputati del Movimento 5 Stelle. A spiegare la posizione grillina è il capogruppo grillino alla Camera, Davide Crippa, dopo che il Movimento aveva votato sì alla fiducia la scorsa settimana, passando in pochi giorni per l’assenza dall’Aula nel voto sul provvedimento. “Il nostro sostegno al governo è stato esplicitato con la fiducia. Oggi per questioni puntuali, pur rilevando l’utilità di parte delle misure ma non valutando bene i metodi annuncio il mio gruppo non partecipa alla votazione finale”, ha spiegato nel suo intervento Crippa.

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