L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia chiarisce quali sono i reali rischi per l’Italia in seguito al devastante terremoto che ha colpito la Turchia. Un sisma di 7.8 è stato registrato non lontano dal confine con la Siria, provocando oltre 700 morti.

“Il comportamento ‘epidemico’ e’ noto ma il sisma interessa una struttura lontana dalla faglia italiana. Cio’ non significa che non dobbiamo tenere alta l’attenzione perche’ il nostro Paese presenta zone con una vitalita’ geologica sempre presente”, sono queste le parole del professor Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv – Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia intervenuto in diretta telefonica a Sky Tg24 spiega che non ci sono rischi imminenti per il nostro Paese a seguito del terremoto che ha sconvolto Turchia e Siria.

Al momento la faglia si e’ chiusa – spiega l’esperto – si tratta di una faglia trascorrente (una frattura verticale con movimento orizzontale, ndr) con la placca araba che scivola lateralmente rispetto alla faglia euroasiatica. Teoricamente queste magnitudo in Italia non dovrebbero arrivare, non abbiamo evidenze per dire che da noi ci saranno delle scosse, anche se l’Italia e’ un paese sismico e all’Ingv registriamo continuamente delle scosse di terremoto”, aggiunge.

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