Da una parte la nota della procura di Frosinone che smentisce le ricostruzioni giornalistiche degli ultimi giorni e invita a mantenere un “rigoroso riserbo” anche per rispetto dei familiari di Thomas Bricca, il 18enne morto dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile nel comune di Alatri mentre si trovava, lunedì 30 gennaio, all’esterno di un bar in compagnia di altri amici.

Dall’altra proprio quest’ultimi stanno condividendo sui social, a oltre 48 ore dall’agguato commesso da due persone in sella a uno scooter (esplosi ‘nel mucchio’ almeno due proiettili da una distanza di circa 20 metri), foto e nomi dei presunti responsabili della morte di Thomas e una serie di minacce. Così come riporta LaPresse, infatti, su alcuni profili social gli amici del 18enne stanno condividendo tutti lo stesso post. Frasi come “morirete tutti”, “la corsa sta per finire”, “adesso ammazzate anche me infami. Il silenzio non risolverà nulla. Tutti devono parlare” e “spero che quei bastardi non vadano in mano a una giustizia che non fa giustizia”.

Gli stessi amici hanno poi organizzato una manifestazione in programma per domani, venerdì 3 febbraio. Iniziativa non autorizzata dalla Questura di Frosinone con il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca che invita i giovani “ad abbassare i toni” e “a confidare nella giustizia” perché sono “le istituzioni” che “devono intervenire, facendo le indagini e consegnando i responsabili alla giustizia”.

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