Calenda accoglie la Carfagna: "Benvenuta, persona seria e coraggiosa". Intanto Renzi: "Decida con chi allearsi"

Il partito unico si farà.  Italia Viva e Azione su questo sono d’accordo.

Su tutto il resto, nel Terzo Polo, le opinioni sembrano essere contrastanti, le prospettive divergenti. “Io e Renzi non siamo mai stati amici, facciamo un percorso politico perché condividiamo alcune cose”, ha detto Calenda in diretta tv. Ma, al di là delle simpatie reciproche, le cose condivise sembrano ridursi, soprattutto dopo la performance delle elezioni regionali. Per il leader di Azione, lo scontro è sui tempi di costruzione del partito. “Io voglio fare il partito subito e Renzi lo vuole fare più tardi, dopo le europee, ma per me non ci arriviamo, si deve fare prima”.

Italia Viva non tergiversa e replica con i portavoce nazionali Ciro Buonajuto e Alessia Cappello. “Renzi ha detto, sia privatamente a Calenda che pubblicamente, che siamo pronti a fare il partito unico anche subito. Il problema non è il se, né il quando. Ma il come“. Guardando la disputa con l’ottica renziana, dunque, non ci sarebbe nessuna tensione sulla tempistica ma sul metodo. Il riferimento è al dibattito necessario per evitare una fusione a freddo. E il passo in avanti di Calenda, da questa sponda del Terzo Polo, è sembrato un po’ troppo lungo. Il leader di Azione, nell’intervista televisiva, ha avvisato: “non c’è tempo, gli elettori devono avere chiarezza che c’è un centro riformista liberaldemocratico”.

E “subito”, per Calenda, significa “da marzo”. Della stessa idea sono Mara Carfagna, presidente di Azione, e Enrico Costa, vicesegretario. L’invito è a “non temporeggiare”, a “evitare la moviola” La risposta di Italia Viva, però, non si limita alla nota di metodo. “Se questo dibattito sul partito unico serve a cancellare le polemiche sulle regionali, va bene”, scrivono i portavoce. Il senatore Ivan Scalfarotto è più esplicito: “noi siamo più convinti di tutti sul partito unico, ho l’impressione che questa discussione serva più a nascondere le tensioni post regionali che altro”.

Un cenno implicito agli attriti degli ultimi giorni, sia sullo squilibrio tra i consiglieri eletti alle regionali, dove Italia Viva ha avuto la meglio, sia sulla guida di Carlo Calenda. Che risponde: “Renzi ha fatto un passo indietro e mi ha dato la leadership, io mi prendo la responsabilità della politica“, L’ex ministro prova poi a tranquillizzare gli animi. “Il percorso verso il partito unico – scrive il leader di Azione – è stato promesso agli elettori e discusso molte volte nel Comitato Politico: scrittura del manifesto, apertura alla sottoscrizione di cittadini e associazioni, costituente con voto degli iscritti per elezione organi dirigenti e leadership”. Per Calenda, quindi, il metodo c’è, eccome.

c’è anche una data per fissare i “tempi”, che tanto fanno discutere: il 27 febbraio, quando Italia Viva e Azione si incontreranno nel comitato. E alla fine di una lunga giornata, fonti di Italia Viva provano a stemperare la tensione raccontando di un Renzi “tranquillissimo”. Qui il partito unico continua a essere visto come una “destinazione” condivisa, o meglio, un “destino”. Con questa convinzione, l’ex premier riunirà la settimana prossima parlamentari, consiglieri regionali e portavoce nazionali.

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