“Siamo la più grande società di manutenzione aeronautica
indipendente del mercato EMEA”

In una convention per i neo-dipendenti della base di Fiumicino, dopo l’acquisizione degli asset di manutenzione di Alitalia, il presidente Gianni Lettieri racconta lo sviluppo di Atitech: raddoppio degli hangar, aumento delle certificazioni, attività di linea su oltre 30 scali italiani ed esteri, accrescimento delle competenze su officine, materiali compositi e controlli non distruttivi.

Ospiti dell’evento: Gianni Letta e Stefano Baldini, campione olimpionico di Maratona ad Atene 2004

Fiumicino, 14 dicembre 2022 – «È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno». Gianni Lettieri, presidente di Atitech S.p.A., cita un verso di Pablo Neruda per raccontare lo sviluppo della società indipendente di manutenzione aeronautica più grande del mercato Europa, Medio Oriente e Africa. La platea della convention che si è tenuta oggi all’Hilton Rome Airport di Fiumicino era costituita dai circa 900 dipendenti ex Alitalia Maintenance che dal 1° novembre indossano ufficialmente la casacca Atitech. Un calcio d’inizio ufficiale dopo l’operazione di acquisizione attraverso la quale la MRO (Maintenance, Repair and Overhaul) di Capodichino si è aggiudicata gli asset di manutenzione della ex compagnia di bandiera.

Con questa operazione Atitech raddoppia di fatto le capacità. Ai 5 hangar di Capodichino si aggiungono i 4 di Fiumicino con 6 linee di produzione per gli aeromobili “narrow body” e 5 per i “wide body”. Si amplia il portfolio delle certificazioni consentendo alla MRO di operare su un numero maggiore di modelli di aeromobile. Cresce il know-how su attività di officina quali, tra le altre, l’intervento su materiali compositi e controlli non distruttivi. Nel 2023 Atitech disporrà di un ulteriore hangar per la verniciatura dedicato agli aeromobili “wide body”.

A tutto questo si aggiunge anche il notevole potenziamento delle attività di manutenzione di linea, ovvero la manutenzione che si compie su un aeromobile quotidianamente e anche durante i transiti tra l’atterraggio e il successivo decollo. Sono ora 32 gli scali su cui Atitech offre questo tipo di servizio ai suoi clienti: 21 in Italia e 11 all’estero, in Europa, Africa, Medio Oriente, Asia e Sud America.

Tra i clienti di Atitech figurano compagnie aeree come ITA Airways, TAP, Air Malta, Volotea, Air Serbia, Kenya Airways, Sun Express, NEOS, Klas Jet, Azul, Albastar, Hi Fly, Euroatlantic, Evelop; enti istituzionali e governativi come Aeronautica Militare Italiana e Guardia di Finanza e società di servizi come Poste Air Cargo e Express Air Cargo, lessor quali ALC, BBAM, AVOLON, SPECTRE, NAC, CASTLELAKE, AELF, MERX, SERAPH, GKL, CDB, e tanti altri. Atitech realizza inoltre la conversione da passeggeri in cargo dei B737 800 per conto della società israeliana IAI-BEDEK.

Una convention nata con l’obiettivo di coinvolgere i nuovi dipendenti della base di Fiumicino senza dimenticare le responsabilità dei governi e delle precedenti gestioni. “Dovete essere orgogliosi della vostra professionalità – ha detto il presidente Lettieri ai tecnici di manutenzione presenti in sala – siete tra i più bravi e competenti al mondo, ma negli ultimi 20 anni non siete stati messi in condizione di lavorare al meglio delle vostre possibilità, avete operato in un clima di perenne incertezza.”

Ospite dell’evento Gianni Letta che nel 2009 – quando Meridie, la investment company di Gianni Lettieri, acquistò Atitech – era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il giornalista e politico ha ricordato la sua partecipazione ai tavoli sindacali per raggiungere un protocollo d’intesa. “L’avventura di Gianni Lettieri nel mondo aeronautico è iniziata allora – ha detto Letta – Lettieri è un imprenditore vero, un innovatore attento e capace. Ricordo la sua determinazione durante le negoziazioni, perché voleva fortemente questa azienda e voleva capire come funzionava.”

Testimonial della convention il maratoneta Stefano Baldini, classe 1971, campione olimpionico ad Atene 2004. Nel suo intervento ha fatto un parallelismo tra l’impegno necessario per una gara di resistenza come la maratona e la determinazione che richiede il raggiungimento dei risultati in campo professionale.

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