Nel primo decreto aiuti del governo Meloni saranno riproposti i crediti di imposta a favore delle imprese e il taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre. E’ questo quanto si legge sulla Nadef, per la cui approvazione bisognerà fare una corsa contro il tempo.

“Concentreremo le risorse a disposizione per aiutare gli italiani a far fronte all’aumento del costo dell’energia, senza disperdere risorse in bonus inutili”, ha spiegato la premier.

La presidente del Consiglio dovrà affrontare un novembre molto caldo. A partire dal braccio di ferro nella Ue sul prezzo del gas e sui migranti, e ancora il confronto con le parti sociali, quello interno alla maggioranza sul decreto anti-rave e le prime manifestazioni di piazza contro il suo governo.

Ma la Meloni non sembra essere scoraggiata:  “Il Governo in meno di due settimane ha raggiunto due obiettivi importanti”, ha detto all’indomani del Consiglio dei ministri in cui è stata approvata la Nadef ed è arrivato il via libera all’emendamento (al dl Aiuti ter) per nuove concessioni per l’estrazione di gas. È la dimostrazione, secondo la premier, che “anche in Italia se si vuole è possibile fare quello che serve per il bene dei cittadini”. Il primo target, sottolinea, consente di “liberare oltre 30 miliardi di euro (9,1 miliardi per il 2022 e 21 miliardi per il 2023) per mettere in sicurezza famiglie e
imprese dal caro bollette”. L’altro di “compiere il primo passo sul fronte della sicurezza energetica nazionale”.

 

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