condanna vincenzo de luca

Dalle battute su Conte (“gira l’Italia come descamisado”) Meloni (“sora Cecioni”) alla mazzata elettorale. E’ un Vincenzo De Luca che esce ridimensionato come tutto il Partito democratico in queste elezioni politiche vinte dal centrodestra e guidate al Sud dal Movimento 5 Stelle, primo partito anche in Campania. Nel suo feudo, lo sceriffo incassa sconfitte sonanti in tutti i collegi uninominali, che riteneva blindati, non riuscendo a piazzare in Parlamento i suoi fedelissimi. L’unico a salvarsi è il figlio Piero De Luca, eletto nel listino plurinominale di Salerno dove era capolista

A nulla è valso il compromesso con il segretario dem Enrico Letta, con il governatore che ha dovuto incassare a Napoli le candidature dei ‘nemici’, i ministri Roberto Speranza e Dario Franceschini oltre all’ex “coniglio” e “carpentiere” Luigi Di Maio, capace di perdere con tutta la coalizione in un collegio, come quello di Fuorigrotta, storicamente rossa.

Sembra passata quasi un’era dalle regionali di due anni fa (settembre 2020) dove De Luca ottenne il mandato bis alla guida della Campania con percentuali bulgare (69,48%). Oggi il suo Pd è primo partito solo nella città di Salerno ma nella vasta provincia, da sempre fortino inespugnabile del governatore, a trionfare sono sia i 5 Stelle che il centrodestra. Nei collegi uninominali della Camera di Salerno ed Eboli arrivano le sconfitte dei suoi fedelissimi: il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola, candidato del centrosinistra a Salerno, si ferma al 24,43% con il seggio che va a Giuseppe Bicchielli (centrodestra, 36,25%). A Eboli Attilio Pierro (46,74%) supera il consigliere regionale Luca Cascone (centrosinistra, 22,81%) e Dario Vassallo (M5s, 21,1%), fratello di Angelo, il sindaco pescatore ucciso a Pollica nel 2010.

Nell’agronocerino, il centrosinistra con Paola Lanzara è dietro sia alla candidata del centrodestra Imma Vietri (fedelissima di Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia) che di Virginia Villani dei Cinquestelle. La mazzata più dolorosa arriva al Senato dove la candidata del Pd deluchiano, Anna Petrone, deve arrendersi allo strapotere di Antonio Iannone di Fratelli d’Italia.

Una vera e propria ecatombe per il Partito democratico che perde in tutti i 21 collegi uninominali (14 alla Camera e 7 al Senato) presenti in Campania. Undici vanno ai 5 Stelle, gli altri 10 alla coalizione di centrodestra.

A replicare alle battute dei giorni scorsi di De Luca, è ora Francesco Lollobrigida,  il capogruppo di Fdi alla Camera: “Se definirla ‘sora Cecioni’ voleva essere un insulto, in realtà significa l’opposto, perché la semplicità delle donne del popolo rappresenta meglio di altri quella vicinanza al popolo stesso che i risultati dimostrano non essere nelle corde del Pd”.

Qualche sassolino se lo toglie anche Roberto Fico, presidente della Camera e non ricandidato dopo i due mandati con i 5 Stelle: “Non rispondo a De Luca  sul reddito di cittadinanza, gli hanno risposto in Campania, con un bel segnale” risponde a chi gli chiede un commento sulle dichiarazioni del governatore che ha più volte definito “una truffa” il reddito di cittadinanza.

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