Mi opporrò con tutte le forze all’alimentazione forzata, saranno costretti a legarmi nel letto“. Parole di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41bis nel carcere di Sassari e arrivato al terzo mese di sciopero della fame, iniziato il 20 ottobre scorso per protestare contro la condizione disumana del carcere duro e l’ergastolo ostativo. In un messaggio diffuso dal suo legale, Flavio Rossi Albertini, Cospito aggiunge: “Dico questo perché ultimamente mi è stata adombrata la possibilità di un T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio). Alla loro spietatezza ed accanimento opporrò la mia forza, tenacia e la volontà di un anarchico e rivoluzionario cosciente”.

“Andrò avanti fino alla fine. Contro il 41 bis (disposto per lui per 4 anni) e l’ergastolo ostativo. La vita non ha senso in questa tomba per vivi” aggiunge. Un messaggio quello del 55enne che arriva a una settimana dalla visita dei quattro parlamentari del Partito democratico nel carcere di Sassari. Da quando ha iniziato lo sciopero della fame, Cospito ha perso circa 40 chili ed attualmente pesa 78 chili.

Il 55enne è stato condannato all’ergastolo ostativo in regime di carcere duro per aver compiuto nel 2006 un attentato contro la Scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo): i due ordigni esplosivi piazzati all’esterno dell’edificio non provocarono morti né feriti. Cospito è stato condannato anche per aver gambizzato nel 2012 l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Nelle scorse settimane l’avvocato Albertini ha depositato istanza di revoca del 41bis al ministro della Giustizia Carlo Nordio

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